Wabi-Sabi Collection

L’essenza di un’emozione non è logorroica, è silenzio, un gesto, un gemito, uno sguardo… per me i sentimenti si percepiscono ma non possono essere verbalizzati, ancor meno intrappolati in un concetto.

Ovviamente molti dissentano dalla mia visione, immune a qualsiasi forma di horror vacui, io non temo il vuoto, né spazio né assenza.

Spesso mi sono sentita ingiustamente giudicata ed etichettata per il mio linguaggio fortemente intuitivo, solo e apparentemente distaccato.

Pensate però alla lingua giapponese, un concentrato di impenetrabili ideogrammi che esprimono una quantità immensa di concetti da intuire. 

Alla filosofia Zen o allo Yoga che ha le sue radici nell’altrettanto essenziale lingua sanscrita Devanagri. E poi c’è il wabi-sabi che è ancora più inspiegabile.

«Una traduzione», ha scritto Kakuzo Okakura, autore del classico “Il libro del tè” al massimo può essere solo il rovescio di un broccato, c’è tutta la trama, ma non la sottigliezza del colore o del disegno.”

E’ come spiegare il gusto di un pezzo di cioccolato a qualcuno che non l’ha mai assaggiato. Potrà immaginarne la forma e il colore attraverso la nostra descrizione ma si perderebbe la parte più significativa: il sapore.

Pensate di dover dire un bacio anziché dare un bacio.

Ci sono concetti che le parole non possono esprimere a mio parere.

Per questo motivo se mi chiedete di spiegarvi DakotaWear mi vedrete scuotere la testa ed esitare esattamente come farebbe un giapponese al quale avrete chiesto di definire il Wabi-sabi. 

La maggior parte di loro affermeranno di coglierne la sensazione ma di avere difficoltà a spiegarla con chiarezza.

Trovo questo impatto di una disarmante bellezza.

Il Wabi- sabi è la sinapsi che connette la mia anima alla realtà.

Tutto nella mia vita è collegato alle sensazioni, nei rapporti come nel mio lavoro. La moda l’ho sempre sentita piuttosto che seguita. Sono convinta che un abito si indossi prima con la personalità e poi con il corpo. Questo perché quello che indossate deve farvi provare una sensazione. Che sia positiva o negativa poco conta, quello che importa è arrivare all’accettazione.  

E’ la bellezza della crepa di quella famosa citazione di Leonard Cohen:

“C’è una crepa in ogni cosa, ed è da lì che entra la luce.”

Bisogna accettare le crepe della nostra anima come tratti ineccepibili del capolavoro che siamo. Guardare noi stessi in un insieme più grande come quel dettaglio trascurato apparentemente, poco appariscente, ma che in realtà possiede in se tutta la grandezza che rende l’insieme uno spettacolo unico.

DakotaWear è il mio concetto di stile, il dettaglio trascurato, la bellezza che trascende l’aspetto.

Il mio intento con questo post non è spiegarvi il wabi-sabi ma semplicemente cercare di trasmettervi la sensazione di questo concetto giapponese attraverso lo stile di DakotaWear .

Gli occidentali tendono ad associare il wabi-sabi alla bellezza delle cose imperfette. Una definizione esatta ma insufficiente. 

Wabi sabi non è solo una lista di caratteristiche fisiche. Piuttosto, è una profonda coscienza estetica che trascende l’aspetto.

Del resto se non fosse così non potrei sentirmi wabi-sabi in quanto mi definisco un’esteta. Non mi nascondo dietro il conformismo sociale del detto: l’importante è la bellezza interiore. La bellezza è consapevolezza. 

La “grandezza” esiste nei dettagli sconosciuti e impercettibili.

La bellezza è un’esperienza. Un evento dinamico che si manifesta tra se stessi e gli altri.

Bisogna accettare l’inevitabile, che tutto cambia, che l’ordine cosmico fa il suo corso.

Uno dei principi del Wabi-sabi che ho applicato per realizzare questa collezione è che le cose evolvono da o verso il nulla.

L’universo è in costante movimento da o verso  il potenziale. Uno spazio vuoto vibra di possibilità. 

Cosi come una semplice gonna a ruota o un velo di tulle trasparente rappresentano svariate opportunità. Ho concepito i miei capi lasciando uno spazio creativo in cui lasciare la mente libera di muoversi e pensare.

Il Wabi-sabi suggerisce intimità. Vi spinge ad avvicinarvi, toccare, relazionarvi.

La gonna ‘Kimi’ ne è un chiaro esempio. Avvicinandovi e indossandola scoprirete che nasconde dettagli che la rendono speciale. Si può indossare con la allacciatura frontale o laterale perché è priva di cuciture.

Cosi come il sentimento del Wabi-sabi, anche il sentimento della moda si può sperimentare solo ruotando l’attenzione dall’aspetto esteriore verso l’interno.

Cercate di apparire come vi sentite!  

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