Chi sono

Da sempre sono stata definita ‘strana’, ‘diversa’. Senza dubbio mi sento unica, ma credo che tutti lo siano. Tutti dovremmo sentirci tali.

Il Wabi- sabi è la sinapsi che connette la mia anima alla realtà.

Tutto nella mia vita è collegato alle sensazioni. Ascolto il mio corpo. 

Non avevo neanche due anni in quelle foto e già allora avevo la pretesa di scegliere cosa indossare. Dovevo sentire quello che indossavo. Facevo impazzire mia mamma, lei cuciva i suoi abiti e anche i miei seguendo minuziosamente tutte le mie estrose richieste.

Non era facile accontentarmi soprattutto quando confusamente e quasi sempre di gran corsa le commissionavo di modificare i miei acquisti. Tuttavia lei ci riusciva sempre.

Sono fermamente convinta che non c’è stile ne originalità senza sostanza. Con il tempo ho imparato che l’eleganza è un modo di essere e che un abito, qualunque esso sia, si riempie con la personalità e poi con il corpo.

La bellezza è un’esperienza. Un evento dinamico che si manifesta tra se stessi e gli altri.

Sono un’ equilibrista nel gioco dei contrari, nella vita e nel mio lavoro.

Sono un’esteta ma la perfezione mi annoia. Quando realizzo le mie creazioni sono distrattamente attenta a renderle atipiche. Non seguo la moda, la sento!

Sono convinta che la semplicità rappresenti la visione globale così come credo che la ricercatezza invece rappresenti la visione del particolare.

Ho concepito i miei capi lasciando uno spazio creativo in cui lasciare la mente libera di muoversi e pensare.  

Senza la persona che ha decodificato le mie idee in modelli e ha ispirato la mia creatività tutto questo non sarebbe stato possibile. 

Grazie mamma.